martedì, febbraio 05, 2008

Terza direttiva antiriciclaggio e mediatori creditizi

Sul sito www.osservatoriosullalegalita.org ho trovato una interessante nota a firma di Giovanni Falcone, nome ben noto in tema di antiriciclaggio, sui mediatori creditizi. La riporto per completezza di informazione, ma ricordo che il programma AUI distribuito da queste pagine non è adatto per gli operatori finanziari.

Anrtiriciclaggio : meno obblighi per i mediatori creditizi ...
di Giovanni Falcone*

Nel mentre l'Albo dei Mediatori creditizi subisce un incremento da record, la recente normativa di ratifica della Terza Direttiva europea sulla lotta al riciclaggio e al finanziamento del terrorismo , ne ha significativamente alleggerito gli obblighi sotto il profilo degli adempimenti antiriciclaggio.

Si tratta di un regalo non da poco. A onor del vero la stessa sorte, per effetto del combinato disposto del comma 3) dell'art.11, del comma 4) dell'art.36 e del comma 3) dell'art.42 del decreto 231/07, è toccata anche ai Promotori finanziari, agli Intermediari assicurativi e agli Agenti in attività finanziaria.

Di cosa si tratta? Questi "esercenti attività finanziaria", così definiti dal ripetuto comma 3) dell'art.11, ai fini antiriciclaggio, essendo quelli che concretamente gestiscono il rapporto con la clientela, diventano la longa manus della banca sul territorio.

Più precisamente, con la novella in commento che decorre dal 29 novembre u.s., dovranno interagire e dialogare direttamente con l'Intermediario finanziario di riferimento, tanto ai fini dell'Adeguata verifica della clientela (compiuta e corretta identificazione) trasmettendone i dati e le informazioni entro 30 giorni - a partire dalla conclusione dell'affare per i Mediatori creditizi o dall'acquisizione della relazione per gli altri, che della Segnalazione di Operazione Sospetta da inviare senza ritardo al referente dello stesso intermediario finanziario.

Nel contempo, è di questi giorni l'allarme del boom degli iscritti che sembra direttamente proporzionale all'aumento degli scandali finanziari.

Un rimedio, si pensa, potrebbe essere quello di migliorare il requisito qualiquantitativo dell'onorabilità, o di costringere gli "aspiranti mediatori" a costituirsi sotto forma di società di capitali e ciò al fine di offrire maggiori garanzie patrimoniali al prossimo malcapitato risparmiatore. Sembra che si cambi pagina.

Vedremo alla prova dei fatti cosa succede. Scommettiamo che in futuro la condanna per usura, bancarotta, falso in bilancio o una bella associazione a delinquere per le peggiori nefandezze avranno un certo peso per gestire o amministrare Intermediari o esercenti attività finanziarie?

Stento a crederci, ma sembra vero!!!

Mi viene solo un dubbio: si comincia dal basso o dall'alto?

* gia' ufficiale della Guardia di Finanza, consulente esperto in antiricilaggio

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