venerdì, aprile 18, 2008

Antiriciclaggio e notai

Su il sole 24 ore ho trovato un interessante articolo che spiega come il Consiglio nazionale del Notariato si sia mosso per informare e formare i propri iscritti.

Da ilsole24ore.com:


Antiriciclaggio, cosa cambia dal notaio
di Angela Manganaro

I notai spiegano ai notai le nuove regole antiriciclaggio. I professionisti hanno ricevuto sul loro indirizzo di posta elettronica un vademecum sugli obblighi introdotti dal decreto legislativo 231/07 (alcune norme sono in vigore dallo scorso 29 dicembre, altre saranno operative dal prossimo 30 aprile).
È un documento di 9 pagine con le risposte del Consiglio nazionale del Notariato alle 35 domande più frequenti inviate in questi mesi dai colleghi.
Vere e proprie Faq (acronimo di «domande più frequenti») che precedono, spiega il consigliere Bruno Barzellotti, «la pubblicazione, nei prossimi giorni, delle prime massime sul decreto 231». Un documento «operativo, tarato sui notai e che non esime da approfondimenti», dice.
Quando la legge lo richiede, si precida ad esempio, il cliente dovrà essere identificato comunque: se ha un documento scaduto, il notaio, come pubblico ufficiale ha tutti mezzi previsti dalla legge notarile per accertarne l'identità. Le verifiche antiriciclaggio scatteranno per qualsiasi atto in cui si trasferiscono diritti reali su beni o attività di valore pari o superiore a 15mila euro; sulle costituzioni di società o enti a prescindere dall'importo; in ogni altro caso in cui c'è il sospetto di riciclaggio o finanziamento del terrorismo.
I notai devono, tra le altre cose, fare «un'adeguata verifica della clientela», che comporta controlli più approfonditi sull'identità del cliente, su quella del titolare effettivo (cioè chi controlla società o enti) e su chi opera per conto delle società fiduciarie.
Si dà ad esempio la definizione di «titolare effettivo» che i notai devono identificare secondo il decreto 231/07. È chi «controlla società o enti, mai chi esercita un controllo de facto su una persona fisica» e deve avere «il controllo diretto o indiretto, o essere beneficiario del patrimonio». Si indentifica con una dichiarazione responsabile del cliente, o consultando pubblici registri o in altri modi «idonei»: l'Ordine consiglia di incrociare queste verifiche. Per quanto riguarda le società fiduciarie, il notaio può chiedere il nome della persona per conto del quale si opera «in tutti i casi in cui lo ritenga necessario ai fini della complessiva valutazione dell'operazione».
E se il fiduciario si rifiuta? Potrebbe essere considerato un indizio, assieme ad altre circostanze, che fa pensare a un'operazione sospetta per cui scatta la segnalazione. Si chiarisce bene cosa si intende per «operazione frazionata» (si veda la scheda in alto) e si precisa che per una singola operazione si possono emettere più assegni liberi (quelli senza la clausola "non trasferibile" che dal 30 aprile non possono essere pari o superiori a 5mila euro).

sabato, aprile 12, 2008

Notizia interessante per i mediatori creditizi

Ho trovato la seguente notizia che potrebbe interessare i mediatori creditizi. Si tratta del progetto Unirete, che prevede la creazione di una rete a livello nazionale di mediatori creditizi, mettendo a comune le conoscenze e know-how.

Da ilgiornale.it riporto la notizia completa:
Mediazione creditizia, il progetto Unirete
di Nunzia Pagani

Perché Unirete? «Perché i mutamenti del mercato creditizio impongono alle società di mediazione la necessità di porsi sul mercato in modo sempre più organizzato e strutturato». Sono parole di Antonio Loda, presidente della nuova società creata per essere l’interlocutore primario di tutte quelle reti medio-piccole che, pur operando con qualità e organizzazione, non hanno - se da sole - l’efficacia sul mercato alla quale invece possono ambire se coordinate in una struttura.
«Dopo oltre vent’anni in questo settore - continua Loda, che tra le sue cariche ha anche quella di vicepresidente di Capital Money - ho capito che è ora più che mai essenziale nel nostro mondo unire efficacia ed efficienza operativa, professionalità ma anche velocità e flessibilità. Soprattutto in un periodo economico come quello attuale, che tende a fare dell’incertezza una costante per il cliente».
Da qui l’idea di organizzare, in una struttura commerciale e quindi profit alcune reti nazionali che, aderendovi, possono contare sulla condivisione di know-how e processi testati e garantiti, pur mantenendo ciascun brand la propria autonomia strategica di sviluppo sul territorio.
Ma come potere far convivere le diverse esigenze commerciali delle reti di mediazione creditizia? «La volontà di fondo che permea l’idea di Unirete è quella di potere aumentare l’incisività sul mercato nei confronti delle banche eroganti, il che si traduce in prodotti specifici studiati per rispondere realmente alle esigenze della clientela, in processi agili e sempre meno legati alla soggettività dell’organo deliberante, in riconoscimenti capaci di consentire a ciascun operatore la possibilità di formarsi costantemente e di garantire quindi al cliente la massima professionalità di servizio».
Per ciascun aderente, Unirete coordina le attività di sviluppo del marchio sul territorio e di gestione e controllo del budget, fornisce il programma di gestione informatica, la formazione tecnica e l’attività di audit ed è di supporto nell’attività di consulenza esterna, nell’assistenza contrattuale e legale, nell’archivio unico informatico. Le società aderenti a Unirete opereranno tramite le convenzioni che la stessa Unirete attiverà con le diverse fabbriche prodotto; ciascuna potrà dialogare con le banche per il tramite di un proprio back-office, secondo le procedure determinate e condivise.

La possibilità di integrare la mediazione creditizia con il business assicurativo consente infine alle reti aderenti al progetto di diversificare le proprie opportunità di business, creando occasioni di sviluppo personale e professionale per i propri collaboratori.
In questo senso Unirete è la prima e unica società che garantisce l’individualità dei brand aderenti costruendo nel contempo, per tutti, una partnership capace di creare reale valore aggiunto all’attività di ciascuno. Non è quindi un caso che la mission di Unirete reciti: «Una rete di aziende autonome che, operando in sinergia, generano una catena di valori tali da divenire leader di mercato. Per esprimere la maggior forza contrattuale nei confronti delle fabbriche prodotto e il migliori servizio per i clienti».
Un progetto ambizioso, quindi, ma innovativo e originale, in quanto cambia il concetto di aggregazione nel mondo della mediazione creditizia e si pone anche come garante del ruolo del mediatore, aumentandone la percezione di professionalità sul mercato. A questo si aggiunge che una sana strategia organizzativa porta come conseguenza anche una significativa ottimizzazione dei costi. E anche su tale aspetto Unirete è nuova.
«Riteniamo che ogni aderente abbia idee e progettualità interessanti che possono essere adottate da tutto il gruppo - continua Loda - e proprio per questo ciascuno è chiamato a dare il proprio contributo a livello generale. Ogni rete è autonoma commercialmente sul territorio, ma se è possibile mettere a frutto esperienze e condividere nuovi canali perché non farlo? Non si tratta più di essere “concorrenti”, ma di “concorrere” al raggiungimento di un unico obiettivo che passa per alcuni valori come la credibilità, la trasparenza e la lealtà, e che inevitabilmente porta anche ad un incremento dell’utile conseguibile».
Nel corso del 2008 Unirete prevede la messa a regime del progetto e l’inserimento di almeno sei aderenti, mentre per il biennio successivo il piano strategico annuncia la trasformazione in spa e l’inserimento di altre 15/20 reti. Per il 2011 l’obiettivo è arrivare alla quotazione in Borsa.

martedì, aprile 01, 2008

L'antiriciclaggio e i pagamenti

Ecco un altro vademecum su come cambieranno le modalità di pagamento in contanti e per assegni, in seguito all'attuazione della nuova direttiva antiriciclaggio.

Da voceditalia.it:

Novita' per conti correnti e contante
Assegni e pagamenti, attenzione si cambia
Dal 30 aprile in vigore la nuova direttiva sull’Antiriciclaggio

Milano, 31 mar. – Tra un mese, esattamente il 30 aprile prossimo, entrerà in vigore il Decreto n.231 che dà attuazione alla Direttiva Europea sull’Antiriciclaggio n. 2005/60/CE, direttiva nata con lo scopo di contrastare il riciclaggio di proventi derivanti da attività criminose e destinati al finanziamento del terrorismo.

Cambiano diverse cose per il risparmiatore, e vale la pena di soffermarci sulle più importanti.

Assegni (art. 49 del Decreto)
Sui nuovi libretti di assegni rilasciati da Banche e Poste ci sarà obbligatoriamente prestampata la dizione “NON TRASFERIBILE”. Se si vogliono i moduli di assegno in forma “libera” (come è stato finora), il cliente deve richiederlo per iscritto. Per ciascun modulo di assegno bancario o postale richiesto in forma libera ovvero per ciascun assegno circolare o vaglia postale o cambiario rilasciato in forma libera è dovuta dal richiedente, a titolo di imposta di bollo, la somma di 1,50 euro.

Gli assegni bancari e postali emessi per importi pari o superiori a 5.000 euro devono recare l' indicazione del nome o della ragione sociale del beneficiario e la clausola di non trasferibilità; in più, ciascuna girata deve recare il codice fiscale del girante. Se manca, l’assegno è ritenuto nullo.

Stesso discorso anche per gli assegni circolari, vaglia postali e cambiari: se l’importo è inferiore a 5.000 euro il cliente può richiedere – sempre per iscritto – il rilascio in forma libera (senza la clausola “Non trasferibile”).

Ovviamente chi ha in mano libretti di assegni “vecchi” (rilasciati cioè prima del 30 aprile prossimo) dovrà ricordarsi di aggiungere la clausola “Non trasferibile” sul libretto d’assegni (di solito c’è uno spazio apposito appena sotto l’importo da scrivere in cifre, in alto sulla destra) per le operazioni di importo uguale o superiore a 5.000 euro ed indicare sul retro il codice fiscale del girante da indicare sotto alla firma del girante stesso (detto in parole povere, il girante è il beneficiario dell’assegno ovvero la persona alla quale avete “intestato” l’assegno).

Denaro contante
Anche qui novità per i pagamenti in contanti. Fino ad oggi era possibile con un limite di 12.500 euro, ma dal 30 aprile prossimo il limite per i pagamenti cash scende a 5.000 euro. Pertanto qualsiasi acquisto venga fatto, qualunque parcella o compenso si paghi, se è pari o superiore a 5.000 euro va fatta a mezzo assegno, bonifico bancario o carta di credito.
La misura legislativa vuole ovviamente accentuare i controlli delle movimentazioni in contanti e consentire la tracciabilità dei pagamenti anche su importi relativamente bassi.

Libretti di risparmio
I libretti di risparmio “al portatore” non potranno avere un saldo superiore ai 5.000 euro: c’è tempo fino al 30 giugno 2009 per recarsi in banca o in posta e regolarizzare la propria posizione.

Sanzioni
Chi non rispetta la nuova normativa sarà punito - anche pesantemente – a seconda dei casi. La sanzione è di tipo pecuniario e può andare, in caso di mancanza della clausola “Non trasferibile” dall’ 1% sino al 40% dell’importo dell’assegno.
Abbiamo già visto parlando degli assegni che la mancata indicazione del codice fiscale nella girata di un assegno ne rende nulla la validità e diventa quindi impossibile incassarlo.

In ogni caso, Banche e Poste si stanno attrezzando per fornire ai propri clienti informazioni al riguardo. Sul sito dell’Abi (http://www.abi.it/) è possibile leggere l’intera normativa.

Massimo Benvenuti
massimo.benvanuti@voceditalia.it

Seminario antiriciclaggio

Ho trovato notizia di un interessante seminario sull'antiriciclaggio, che si terrà il 1° Aprile al Classic Hotel di Reggio Emilia.
Riporto il messaggio così come appare su emilia.net:

Un seminario sulla normativa antiriciclaggio
Organizzato da Legacoop, si svolgerà il 1 aprile al Classic Hotel di Reggio

REGGIO EMILIA (31 mar. 2008) - Con il Decreto Legislativo 231 del 21 novembre 2007 sono state recepite le disposizioni delle direttive europee contro il riciclaggio ed il finanziamento del terrorismo, introducendo significative novità nella disciplina della prevenzione dell’uso del sistema finanziario a scopo di riciclaggio. Per chiarire e definire gli adempimenti conseguenti, Legacoop Reggio Emilia organizza un seminario sul tema “La normativa antiriciclaggio e le implicazioni connesse”. L’iniziativa si terrà martedì 1 aprile 2008 alle 14:30 a Reggio Emilia, presso l’Hotel Classic, in Via Pasteur 121.
Relatori saranno due importanti esperti della materia: Luigi Ferrajoli, avvocato e pubblicista, e il direttore dell’Agenzia delle Entrate di Reggio Emilia, Giuseppe Bonanno. Il seminario sarà presieduto dal presidente di Legacoop Reggio Emilia Ildo Cigarini.
“Il riciclaggio di denaro e di beni di provenienza illecita – spiega il presidente Cigarini nell’illustrare l’iniziativa – è stato considerato negli ultimi decenni, e lo è tuttora , uno dei più gravi fenomeni criminali che possano interessare il mercato soprattutto quello finanziario. Ha rappresentato e rappresenta un forte rischio di instabilità dell’intero sistema economico nazionale e sovranazionale, atteso che il reinvestimento dei proventi frutto di attività illecite in attività legali così come la presenza di operatori ed intermediari collusi con la criminalità, sono in grado di alterare profondamente le regole del mercato, compromettendo l’efficienza e la correttezza dell’attività finanziaria ed indebolendo l’intero sistema economico. Da ciò è nata l’esigenza, anche a livello internazionale ed in ambito comunitario, di combattere strenuamente questo fenomeno, creando un sistema armonico ed articolato di leggi quali efficaci strumenti di contrasto al riciclaggio. Una organizzazione di imprese come Legacoop – prosegue Cigarini – attenta al tema della lotta all’illegalità, e impegnata perché nel campo economico ci sia il pieno rispetto delle regole, ha ritenuto fondamentale affrontare e approfondire con una iniziativa di alto livello la normativa antiriclaggio.”
I lavori del seminario inizieranno con una introduzione al quadro giuridico generale dell’antiriciclaggio ed al reato di riciclaggio. Poi si parlerà di adempimenti che sono posti a carico di tutti i soggetti, a prescindere dalle loro dimensioni e dal settore in cui operano, che impongono limiti all’uso del denaro contante e dei titoli al portatore con la finalità di scoraggiare e limitare l’uso del denaro e dei titoli al portatore. Si continuerà poi con gli obblighi, posti a carico di determinati soggetti, relativi all’identificazione e valutazione della clientela e della segnalazione delle operazione sospette. E infine seguirà l’illustrazione sul ruolo ed i controlli effettuati dall’Agenzia delle Entrate per chiudere poi con le risposte ai dubbi ed ai quesiti del pubblico.

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